Le cinque tesi sull'arte
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Tentiamo una
prima connotazione dell'essenza dell'arte in Nietzsche, mettendo in risalto,
sulla base di passi importanti, cinque tesi sull'arte.
Che l'arte abbia una
posizione decisiva nel compito di una nuova fondazione dei valori lo si evince
anche dal brano 797 della Volontа di potenza, in cui N. afferma: "Il
fenomeno dell' 'artista' и ancora quello piщ trasparente, che si puт scrutare
piщ facilmente". "Piщ trasparente" significa piщ facilmente
accessibile nella sua essenza.
Questo perchи
essere artista significa produrre, porre in essere qualcosa che ancora non и:
nella produzione artistica noi partecipiamo per cosм dire al divenire
dell'ente, e possiamo coglierne nel modo piщ chiaro l' essenza. E poichи
l'essenza dell'ente и la volontа di potenza, e nell'essere artista si trova il
modo piщ trasparente della volontа di potenza, la meditazione sull'arte и
decisamente prioritaria. Va tenuto presente anche che N. vede l'arte nella
prospettiva dell'artista, ossia di colui che crea e produce, non in quella di
coloro che ne fruiscono.
Torniamo al brano
797; ne possiamo ricavare due tesi essenziali:
1) L'arte и la
forma piщ trasparente e piщ nota della volontа di potenza.
2) L'arte deve
essere concepita dalla prospettiva dell'artista.
Sempre nello
stesso brano, N. aggiunge che и guardando all'essenza dell'artista che vanno
considerate anche le altre forme della volontа di potenza - natura, religione,
morale. Secondo N., anche gli enti che non sono prodotti dall'artista hanno un
modo di essere che corrisponde a quello di ciт che и creato dall'artista. Il
concetto di arte non и inteso in senso stretto, nell'accezione di "belle
arti", ma и esteso a ogni saper produrre e a ogni cosa prodotta. Da qui si
puт formulare una terza tesi:
3) L'arte и
l'accadere fondamentale di ogni ente; l'ente и, in quanto и, qualcosa che si
crea, qualcosa di creato.
Ora, affermare
che l'accadimento fondamentale di ogni ente и arte, significa dire che и la
forma somma della volontа di potenza; la volontа di potenza, come l'arte, и un
creare e un distruggere. Giа nella Nascita della tragedia N. vedeva l'arte come
carattere fondamentale dell'ente, laddove egli parlava di arte come attivitа
metafisica. E' dunque dall'arte, e non piщ dalla morale, dalla religione e
dalla filosofia, che dovrа partire una nuova posizione di valori, che dovrа
essere una trasvalutazione dei valori stessi. Secondo N., i valori
tradizionali, determinati dal platonismo e dal cristianesimo, presuppongono una
svalutazione del mondo sensibile, a vantaggio del cosiddetto "mondo
vero". Ora, caduto il "mondo vero", il vero mondo и soltanto
quello sensibile che и l'oggetto proprio dell'arte. L'arte afferma dunque ciт
che il platonismo e il cristianesimo negano. Per questo N. afferma che essa
costituisce l'unica controforza contro ogni volontа che rinneghi la vita. Con
ciт si ottiene la quarta tesi:
4) L'arte и il
contromovimento per eccellenza che si oppone al nichilismo.
Dunque ogni
attivitа, compresa quella filosofica, devono essere determinati dall'arte. Ne
deriva che al posto del filosofo moralista e nichilista, che guarda al
cosiddetto mondo superiore, deve essere collocata la figura del
filosofo-artista, il filosofo del contromovimento che operando sull'ente decide
anche della veritа di quest'ultimo.
Dire che per N.
nell'arte si decide della veritа, puт apparire in contrasto con il fatto che
egli definisce l'arte come volontа di parvenza che si oppone alla "volontа
di veritа". Ma per N. la volontа di parvenza и volontа del sensibile e
della sua ricchezza, mentre la "volontа di veritа", corrisponde alla
volontа del "mondo vero" di Platone e del cristianesimo. La volontа
di un "vero" siffatto и, in realtа, un dire no a questo nostro mondo,
dove l'arte и di casa. In vista di un "mondo vero", la sottomissione,
la compassione, l'umiltа diventano valori autentici, mentre ogni elevazione
creatrice, e ogni orgoglio della vita non sono che abbaglio e peccato. Da ciт
si ricava la tesi:
5) L'arte vale di
piщ della "veritа".
Sulla scorta di
queste cinque tesi va ricordata l'affermazione di N. secondo cui l'arte и il
massimo stimolante della vita; stimolante и ciт che potenzia, che "eleva
al di lа di sи", ossia и volontа di potenza. L'affermazione quindi che
l'arte и il massimo stimolante della vita significa che l'arte и volontа di
potenza, ed и la tesi capitale di N., che viene delucidata dalle altre cinque.
A questo punto
domandiamo.
1) Che cosa offre
la concezione nietzscheana dell'arte in vista di determinare l'essenza della
volontа di potenza?
2) Che cosa
significa tale concezione per il sapere dell'arte?
Tentiamo una
prima connotazione dell'essenza dell'arte in Nietzsche, mettendo in risalto,
sulla base di passi importanti, cinque tesi sull'arte.
Che l'arte abbia una
posizione decisiva nel compito di una nuova fondazione dei valori lo si evince
anche dal brano 797 della Volontа di potenza, in cui N. afferma: "Il
fenomeno dell' 'artista' и ancora quello piщ trasparente, che si puт scrutare
piщ facilmente". "Piщ trasparente" significa piщ facilmente
accessibile nella sua essenza.
Questo perchи
essere artista significa produrre, porre in essere qualcosa che ancora non и:
nella produzione artistica noi partecipiamo per cosм dire al divenire
dell'ente, e possiamo coglierne nel modo piщ chiaro l' essenza. E poichи
l'essenza dell'ente и la volontа di potenza, e nell'essere artista si trova il
modo piщ trasparente della volontа di potenza, la meditazione sull'arte и
decisamente prioritaria. Va tenuto presente anche che N. vede l'arte nella
prospettiva dell'artista, ossia di colui che crea e produce, non in quella di
coloro che ne fruiscono.
Torniamo al brano
797; ne possiamo ricavare due tesi essenziali:
1) L'arte и la
forma piщ trasparente e piщ nota della volontа di potenza.
2) L'arte deve
essere concepita dalla prospettiva dell'artista.
Sempre nello
stesso brano, N. aggiunge che и guardando all'essenza dell'artista che vanno
considerate anche le altre forme della volontа di potenza - natura, religione,
morale. Secondo N., anche gli enti che non sono prodotti dall'artista hanno un
modo di essere che corrisponde a quello di ciт che и creato dall'artista. Il
concetto di arte non и inteso in senso stretto, nell'accezione di "belle
arti", ma и esteso a ogni saper produrre e a ogni cosa prodotta. Da qui si
puт formulare una terza tesi:
3) L'arte и
l'accadere fondamentale di ogni ente; l'ente и, in quanto и, qualcosa che si
crea, qualcosa di creato.
Ora, affermare
che l'accadimento fondamentale di ogni ente и arte, significa dire che и la
forma somma della volontа di potenza; la volontа di potenza, come l'arte, и un
creare e un distruggere. Giа nella Nascita della tragedia N. vedeva l'arte come
carattere fondamentale dell'ente, laddove egli parlava di arte come attivitа
metafisica. E' dunque dall'arte, e non piщ dalla morale, dalla religione e
dalla filosofia, che dovrа partire una nuova posizione di valori, che dovrа
essere una trasvalutazione dei valori stessi. Secondo N., i valori
tradizionali, determinati dal platonismo e dal cristianesimo, presuppongono una
svalutazione del mondo sensibile, a vantaggio del cosiddetto "mondo
vero". Ora, caduto il "mondo vero", il vero mondo и soltanto
quello sensibile che и l'oggetto proprio dell'arte. L'arte afferma dunque ciт
che il platonismo e il cristianesimo negano. Per questo N. afferma che essa
costituisce l'unica controforza contro ogni volontа che rinneghi la vita. Con
ciт si ottiene la quarta tesi:
4) L'arte и il
contromovimento per eccellenza che si oppone al nichilismo.
Dunque ogni
attivitа, compresa quella filosofica, devono essere determinati dall'arte. Ne
deriva che al posto del filosofo moralista e nichilista, che guarda al
cosiddetto mondo superiore, deve essere collocata la figura del
filosofo-artista, il filosofo del contromovimento che operando sull'ente decide
anche della veritа di quest'ultimo.
Dire che per N.
nell'arte si decide della veritа, puт apparire in contrasto con il fatto che
egli definisce l'arte come volontа di parvenza che si oppone alla "volontа
di veritа". Ma per N. la volontа di parvenza и volontа del sensibile e
della sua ricchezza, mentre la "volontа di veritа", corrisponde alla
volontа del "mondo vero" di Platone e del cristianesimo. La volontа
di un "vero" siffatto и, in realtа, un dire no a questo nostro mondo,
dove l'arte и di casa. In vista di un "mondo vero", la sottomissione,
la compassione, l'umiltа diventano valori autentici, mentre ogni elevazione
creatrice, e ogni orgoglio della vita non sono che abbaglio e peccato. Da ciт
si ricava la tesi:
5) L'arte vale di
piщ della "veritа".
Sulla scorta di
queste cinque tesi va ricordata l'affermazione di N. secondo cui l'arte и il
massimo stimolante della vita; stimolante и ciт che potenzia, che "eleva
al di lа di sи", ossia и volontа di potenza. L'affermazione quindi che
l'arte и il massimo stimolante della vita significa che l'arte и volontа di
potenza, ed и la tesi capitale di N., che viene delucidata dalle altre cinque.
A questo punto
domandiamo.
1) Che cosa offre
la concezione nietzscheana dell'arte in vista di determinare l'essenza della
volontа di potenza?
2) Che cosa
significa tale concezione per il sapere dell'arte?