Metafisica e antropomorfismo

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Il richiamo alla soggettivitа dell'uomo non и proprio solo della metafisica di N., ma и il tratto distintivo della metafisica dell'etа moderna. Con il cogito cartesiano, infatti, la coscienza delle cose e dell'ente nel suo insieme viene ricondotta all'autocoscienza del soggetto umano, quale fondamento di ogni certezza. Ma il ruolo determinante dell'uomo и evidenziato anche nella filosofia antica, dal momento che giа Protagora insegna che l'uomo и la misura di tutte le cose. Questi riferimenti, tuttavia, non autorizzano a ritenere che tutta la storia della metafisica affermi senza riserve il dominio incondizionato dell'uomo. Per chiarire questo punto, occorrerа pensare a fondo le dottrine di Protagora e di Descartes.

In Descartes, nel contesto di una liberazione dell'uomo dai vincoli della tradizione cristiana, la questione del "metodo", ossia la ricerca della via per la determinazione della veritа, и riferita esclusivamente all'uomo e alle sue sole forze. (Prima di lui, con il cristianesimo, la veritа aveva, invece, il carattere vincolante della "dottrina" della Chiesa). Nell'affermazione ego cogito, ergo sum, si esprime un primato dell'io umano: l'uomo diventa la misura e il fondamento, da lui stesso posti, di ogni certezza e veritа.

Ora, solo nella sua forma generale questa tesi и analoga al detto di Protagora, che, in realtа, dice qualcosa di ben diverso. Solo la diversitа delle concezioni dei due filosofi ci permette di penetrare con lo sguardo lo Stesso che и da loro detto, e di arrivare a capire l'origine della metafisica nietzscheana e del pensiero del valore.

 

Il richiamo alla soggettivitа dell'uomo non и proprio solo della metafisica di N., ma и il tratto distintivo della metafisica dell'etа moderna. Con il cogito cartesiano, infatti, la coscienza delle cose e dell'ente nel suo insieme viene ricondotta all'autocoscienza del soggetto umano, quale fondamento di ogni certezza. Ma il ruolo determinante dell'uomo и evidenziato anche nella filosofia antica, dal momento che giа Protagora insegna che l'uomo и la misura di tutte le cose. Questi riferimenti, tuttavia, non autorizzano a ritenere che tutta la storia della metafisica affermi senza riserve il dominio incondizionato dell'uomo. Per chiarire questo punto, occorrerа pensare a fondo le dottrine di Protagora e di Descartes.

In Descartes, nel contesto di una liberazione dell'uomo dai vincoli della tradizione cristiana, la questione del "metodo", ossia la ricerca della via per la determinazione della veritа, и riferita esclusivamente all'uomo e alle sue sole forze. (Prima di lui, con il cristianesimo, la veritа aveva, invece, il carattere vincolante della "dottrina" della Chiesa). Nell'affermazione ego cogito, ergo sum, si esprime un primato dell'io umano: l'uomo diventa la misura e il fondamento, da lui stesso posti, di ogni certezza e veritа.

Ora, solo nella sua forma generale questa tesi и analoga al detto di Protagora, che, in realtа, dice qualcosa di ben diverso. Solo la diversitа delle concezioni dei due filosofi ci permette di penetrare con lo sguardo lo Stesso che и da loro detto, e di arrivare a capire l'origine della metafisica nietzscheana e del pensiero del valore.