Il concetto di "caos"

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N. non intende questo termine nel senso greco originario - che indica un'apertura che si spalanca senza sostegno e senza fondo - ma piuttosto in quello moderno di movimento disordinato e confuso; al tempo stesso, "caos" ha in N. un'accezione piщ ampia e un significato piщ proprio, che scaturisce dalla sua posizione di fondo.

Nell'ambito del processo conoscitivo, ci imbattiamo nel concetto di caos "risalendo" dietro a ciт che ci appare ordinato e fisso come oggetto; ci si presenta allora quella che Kant chiamava la "ressa della sensazioni", ossia lo scompiglio dei dati cosiddetti esterni e delle sensazioni del "senso interno". E in questo ambito ci imbattiamo nella nostra corporeitа, attraverso la quale fluisce la vita di cui avvertiamo il flusso sfuggente.

N. indica con il caos la vita che и corpo, che incalza e fluisce, e il cui ordine и celato. Ciт che и conosciuto ed и conoscibile и dunque caos, che ci si presenta in stati corporali. Inteso in questo modo, il concetto indica un peculiare progetto preventivo del mondo, in cui l'ente nel suo insieme и visto in relazione al corpo e al suo vivere come corpo.

Ancora una volta, va ribadito che non si tratta tanto di caratterizzare come biologismo questo pensiero, ma di coglierne il fondamento metafisico. In questa fondazione del progetto del mondo, и incluso tutto ciт che и decisivo, quindi anche la posizione del valore supremo, che и, non giа la filosofia, ma l'arte, in quanto trasfigura la vita e la eleva a possibilitа piщ alte. Essa si avvicina al reale, al diveniente, piщ del vero, di ciт che и fissato e immobilizzato, osa e conquista il caos, la straripante e indomita sovrabbondanza della vita.

 

Il bisogno pratico come bisogno di schemi. Formazione di orizzonte e prospettiva

Anche il concetto di "bisogno pratico" - che si trova in una connessione essenziale con la vitalitа della vita - necessita di un chiarimento.

Se il vivente fosse trascinato nel flusso perenne e dissolto in esso, allora la vita sarebbe annientamento: и quindi insito in essa che il vivente resista al flusso e spinga a qualcosa di stabile. Il bisogno pratico, o prassi, и appunto l'atto del vivente che si oppone all'impeto della vita e al travolgimento del caos mediante schemi che lo stabilizzano: il bisogno pratico и dunque un bisogno di schemi. Esso consiste nel delimitare un orizzonte, all'interno del quale l'atto del vivere puт dispiegarsi.

Tale orizzonte non si limita a fissare il caos in determinati riguardi, ma lo fa anche apparire, in quanto caos, attraverso la sua trasparente stabilitа. In quanto hanno il loro fondamento essenziale nell'atto del vivere, prassi e caos si coappartengono. La prassi и la stessa attivitа della ragione che dispiega i suoi concetti e le sue categorie in funzione dell'assicurazione della sussistenza.

Il conoscere, tradizionalmente, и un porre-dinanzi (Vor-stellen). Ora, anche nel concetto nietzscheano della conoscenza, viene mantenuto questo significato, ma l'accento si sposta nel senso di porre-stabilmente, cioи del fissare in una forma. Per N., conoscere non и "riconoscere" nel senso di riprodurre delle immagini, ma piuttosto un assegnare un posto nello stabile (Zustellen), ossia un sussumere, uno schematizzare.

 

N. non intende questo termine nel senso greco originario - che indica un'apertura che si spalanca senza sostegno e senza fondo - ma piuttosto in quello moderno di movimento disordinato e confuso; al tempo stesso, "caos" ha in N. un'accezione piщ ampia e un significato piщ proprio, che scaturisce dalla sua posizione di fondo.

Nell'ambito del processo conoscitivo, ci imbattiamo nel concetto di caos "risalendo" dietro a ciт che ci appare ordinato e fisso come oggetto; ci si presenta allora quella che Kant chiamava la "ressa della sensazioni", ossia lo scompiglio dei dati cosiddetti esterni e delle sensazioni del "senso interno". E in questo ambito ci imbattiamo nella nostra corporeitа, attraverso la quale fluisce la vita di cui avvertiamo il flusso sfuggente.

N. indica con il caos la vita che и corpo, che incalza e fluisce, e il cui ordine и celato. Ciт che и conosciuto ed и conoscibile и dunque caos, che ci si presenta in stati corporali. Inteso in questo modo, il concetto indica un peculiare progetto preventivo del mondo, in cui l'ente nel suo insieme и visto in relazione al corpo e al suo vivere come corpo.

Ancora una volta, va ribadito che non si tratta tanto di caratterizzare come biologismo questo pensiero, ma di coglierne il fondamento metafisico. In questa fondazione del progetto del mondo, и incluso tutto ciт che и decisivo, quindi anche la posizione del valore supremo, che и, non giа la filosofia, ma l'arte, in quanto trasfigura la vita e la eleva a possibilitа piщ alte. Essa si avvicina al reale, al diveniente, piщ del vero, di ciт che и fissato e immobilizzato, osa e conquista il caos, la straripante e indomita sovrabbondanza della vita.

 

Il bisogno pratico come bisogno di schemi. Formazione di orizzonte e prospettiva

Anche il concetto di "bisogno pratico" - che si trova in una connessione essenziale con la vitalitа della vita - necessita di un chiarimento.

Se il vivente fosse trascinato nel flusso perenne e dissolto in esso, allora la vita sarebbe annientamento: и quindi insito in essa che il vivente resista al flusso e spinga a qualcosa di stabile. Il bisogno pratico, o prassi, и appunto l'atto del vivente che si oppone all'impeto della vita e al travolgimento del caos mediante schemi che lo stabilizzano: il bisogno pratico и dunque un bisogno di schemi. Esso consiste nel delimitare un orizzonte, all'interno del quale l'atto del vivere puт dispiegarsi.

Tale orizzonte non si limita a fissare il caos in determinati riguardi, ma lo fa anche apparire, in quanto caos, attraverso la sua trasparente stabilitа. In quanto hanno il loro fondamento essenziale nell'atto del vivere, prassi e caos si coappartengono. La prassi и la stessa attivitа della ragione che dispiega i suoi concetti e le sue categorie in funzione dell'assicurazione della sussistenza.

Il conoscere, tradizionalmente, и un porre-dinanzi (Vor-stellen). Ora, anche nel concetto nietzscheano della conoscenza, viene mantenuto questo significato, ma l'accento si sposta nel senso di porre-stabilmente, cioи del fissare in una forma. Per N., conoscere non и "riconoscere" nel senso di riprodurre delle immagini, ma piuttosto un assegnare un posto nello stabile (Zustellen), ossia un sussumere, uno schematizzare.