Il superuomo

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La veritа sull'ente in quanto tale и ogni volta assunta e preservata da un' umanitа. Il tipo d'uomo che si rapporta all'ente che, in quanto tale, и volontа di potenza e, nel suo insieme, eterno ritorno dell'uguale, и il superuomo. Il "super" significa sorpassare, andare oltre l'uomo finora esistito, che и identificato nell'uomo platonico-cristiano, in tutte le sue varianti palesi e occulte.

Il nunzio della dottrina del superuomo и Zarathustra, che, nel suo "Prologo", dice: "Ecco io vi insegno il superuomo! Il superuomo и il senso della terra. Dica la vostra volontа: sia il superuomo il senso della terra!" (Cosм parlт Zarathustra, Prologo).

Il superuomo и la negazione incondizionata dell'essenza tradizionale dell'uomo come animale razionale, che sorregge tutta la storia occidentale. L'uomo, infatti, non и piщ concepito come pensiero separato dalla sensibilitа, ma и interpretato come corpo vivente, nell'unitа degli istinti e delle passioni, che include la stessa ragione, e, cosм inteso, и volontа di potenza.

Ma la metafisica non definisce l'uomo nel medesimo senso in tutte le epoche. Solo nell'etа moderna si svela l'origine metafisica del superuomo. In quest'epoca l'essenza della veritа diventa la certezza, che assicura l'ente rappresentato nel rappresentare stesso. Quest'ultimo diviene il tribunale che decide dell'enticitа dell'ente. Nasce in tal modo la metafisica della soggettivitа: il "soggetto" и ora l'uomo, ossia il rappresentare che si rappresenta. Con Leibniz il rappresentare si determina come appetizione, e con Kant diventa autolegislazione incondizionata.

Con Hegel, infine, la ragione si dispiega come soggettivitа incondizionata e autoconsapevolezza volitiva, ossia spirito assoluto, assoluta realtа. Solo a questo punto, il rovesciamento nichilistico del primato della ragione nel primato della volontа in quanto volontа di potenza, puт affermare il ruolo incondizionato del corpo, quale luogo cui mette capo ogni interpretazione del mondo. Per questo N. afferma: "Essenziale: muovere dal corpo e utilizzarlo come filo conduttore" (La volontа di potenza, n. 532).

La volontа di potenza sottomette a sи la ragione, finora al servizio del rappresentare, e, divenendo la pura autolegislazione di se stessa, consegue l'incondizionato dominio nell'essenza della soggettivitа. In questo rovesciamento dell'incondizionato rappresentare nella soggettivitа della volontа di potenza, si esaurisce l'ultima possibilitа dell'essere in quanto soggettivitа: и questa l'origine metafisica del superuomo. Esso non и un ideale soprasensibile, ma il puro attuarsi del potere del soggetto umano elevato al suo massimo, dopo la scomparsa di Dio e del mondo soprasensibile.

Ma il fatto che la soggettivitа, nel compimento della propria essenza, voglia assolutamente se stessa come potenza, non comporta una antropomorfizzazione dell'ente? Il mondo non viene "soggettivizzato"? Al proposito, N. scrive: ""Antropomorfizzare" il mondo, cioи sentirci sempre piщ in esso come signori -" (La volontа di potenza, n. 614). Certo, tutto и soggettivo, ma nel senso della volontа di potenza, che dа all'ente il potere di essere tale. Diventare signore non significa violentare le cose a piacimento, ma sottomettere se stessi al comando, per conferire il potere dell'essenza della potenza.

Il superuomo и il rovesciamento nichilistico dell'uomo tradizionale, che esprime la compiuta incondizionatezza della volontа di una umanitа che vuole se stessa come signora della terra. Tale dominio si realizza attraverso la meccanizzazione delle cose e l'allevamento dell'uomo. Il modo in cui avviene и "il grande stile", la cui grandezza scaturisce dalla semplificazione dell'ente in base alla originaria semplicitа dell'essenza della potenza.

Nel grande stile l'uomo testimonia la sua determinazione nel padroneggiamento dell'ente, senza alcun fine nell' insieme, essendo ogni fine determinato condizione e mezzo del conferimento del potere incondizionato della volontа di potenza. Il superuomo, in quanto legislatore, и colui che pone le condizioni di tale potere senza esserne determinato.

Nel superuomo vi и "una propria giurisdizione, che non ha nessuna istanza sopra di sи" (La volontа di potenza, n. 962).

 

La veritа sull'ente in quanto tale и ogni volta assunta e preservata da un' umanitа. Il tipo d'uomo che si rapporta all'ente che, in quanto tale, и volontа di potenza e, nel suo insieme, eterno ritorno dell'uguale, и il superuomo. Il "super" significa sorpassare, andare oltre l'uomo finora esistito, che и identificato nell'uomo platonico-cristiano, in tutte le sue varianti palesi e occulte.

Il nunzio della dottrina del superuomo и Zarathustra, che, nel suo "Prologo", dice: "Ecco io vi insegno il superuomo! Il superuomo и il senso della terra. Dica la vostra volontа: sia il superuomo il senso della terra!" (Cosм parlт Zarathustra, Prologo).

Il superuomo и la negazione incondizionata dell'essenza tradizionale dell'uomo come animale razionale, che sorregge tutta la storia occidentale. L'uomo, infatti, non и piщ concepito come pensiero separato dalla sensibilitа, ma и interpretato come corpo vivente, nell'unitа degli istinti e delle passioni, che include la stessa ragione, e, cosм inteso, и volontа di potenza.

Ma la metafisica non definisce l'uomo nel medesimo senso in tutte le epoche. Solo nell'etа moderna si svela l'origine metafisica del superuomo. In quest'epoca l'essenza della veritа diventa la certezza, che assicura l'ente rappresentato nel rappresentare stesso. Quest'ultimo diviene il tribunale che decide dell'enticitа dell'ente. Nasce in tal modo la metafisica della soggettivitа: il "soggetto" и ora l'uomo, ossia il rappresentare che si rappresenta. Con Leibniz il rappresentare si determina come appetizione, e con Kant diventa autolegislazione incondizionata.

Con Hegel, infine, la ragione si dispiega come soggettivitа incondizionata e autoconsapevolezza volitiva, ossia spirito assoluto, assoluta realtа. Solo a questo punto, il rovesciamento nichilistico del primato della ragione nel primato della volontа in quanto volontа di potenza, puт affermare il ruolo incondizionato del corpo, quale luogo cui mette capo ogni interpretazione del mondo. Per questo N. afferma: "Essenziale: muovere dal corpo e utilizzarlo come filo conduttore" (La volontа di potenza, n. 532).

La volontа di potenza sottomette a sи la ragione, finora al servizio del rappresentare, e, divenendo la pura autolegislazione di se stessa, consegue l'incondizionato dominio nell'essenza della soggettivitа. In questo rovesciamento dell'incondizionato rappresentare nella soggettivitа della volontа di potenza, si esaurisce l'ultima possibilitа dell'essere in quanto soggettivitа: и questa l'origine metafisica del superuomo. Esso non и un ideale soprasensibile, ma il puro attuarsi del potere del soggetto umano elevato al suo massimo, dopo la scomparsa di Dio e del mondo soprasensibile.

Ma il fatto che la soggettivitа, nel compimento della propria essenza, voglia assolutamente se stessa come potenza, non comporta una antropomorfizzazione dell'ente? Il mondo non viene "soggettivizzato"? Al proposito, N. scrive: ""Antropomorfizzare" il mondo, cioи sentirci sempre piщ in esso come signori -" (La volontа di potenza, n. 614). Certo, tutto и soggettivo, ma nel senso della volontа di potenza, che dа all'ente il potere di essere tale. Diventare signore non significa violentare le cose a piacimento, ma sottomettere se stessi al comando, per conferire il potere dell'essenza della potenza.

Il superuomo и il rovesciamento nichilistico dell'uomo tradizionale, che esprime la compiuta incondizionatezza della volontа di una umanitа che vuole se stessa come signora della terra. Tale dominio si realizza attraverso la meccanizzazione delle cose e l'allevamento dell'uomo. Il modo in cui avviene и "il grande stile", la cui grandezza scaturisce dalla semplificazione dell'ente in base alla originaria semplicitа dell'essenza della potenza.

Nel grande stile l'uomo testimonia la sua determinazione nel padroneggiamento dell'ente, senza alcun fine nell' insieme, essendo ogni fine determinato condizione e mezzo del conferimento del potere incondizionato della volontа di potenza. Il superuomo, in quanto legislatore, и colui che pone le condizioni di tale potere senza esserne determinato.

Nel superuomo vi и "una propria giurisdizione, che non ha nessuna istanza sopra di sи" (La volontа di potenza, n. 962).