V. Il nichilismo europeo
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I cinque titoli
capitali nel pensiero di Nietzsche
N. chiama
"nichilismo" il movimento da lui riconosciuto per la prima volta
nella storia occidentale, che domina giа i secoli precedenti e darа l'impronta
al prossimo, e di cui egli compendia l'interpretazione nella sentenza:
"Dio и morto". Dio и il Dio cristiano, che и al tempo stesso la
rappresentazione-guida del "soprasensibile", degli
"ideali", dei "valori", e dei "fini" instaurati
sopra l'ente. Venendo meno il dominio del "soprasensibile" sull'ente,
l'ente stesso perde il suo "senso". Il nichilismo и, dunque,
quell'evento (Ereignis) nel quale la veritа sull'ente nel suo insieme muta e si
spinge verso una fine da essa determinata.
Il nichilismo non
и solo, tuttavia, decadenza del dominio del soprasensibile, ma esso si compie
anche in vista di una nuova posizione di valori, e in questo senso и designato
da N. come il "nichilismo classico". In questa accezione, dunque, il
termine "nichilismo" perde la sua connotazione meramente negativa, e
significa liberazione dai valori finora validi, per una trasvalutazione di
essi.
Per quanto
riguarda la "trasvalutazione", essa non и solo una
"sostituzione" dei valori, ma significa propriamente che "il
posto" dei valori finora validi (il "soprasensibile") scompare:
la posizione stessa dei valori e la determinazione della loro essenza mutano. Per
fondare una nuova posizione, tuttavia, occorre un "nuovo principio",
che investa l'interpretazione dell'ente nel suo insieme, la quale, venendo meno
il "soprasensibile", puт avvenire soltanto partendo dall'ente stesso.
Tale interpretazione, per N., consiste nella "volontа di potenza",
termine che definisce sia il carattere fondamentale dell'ente, il che cosa и,
sia l'essenza della potenza, che sta nel suo superpotenziamento: la potenza и
tale solo in quanto e fintanto che supera e oltrepassa se stessa.
Ora, tutto l'ente,
in quanto volontа di potenza, и un incessante superpotenziarsi e, quindi, un
costante divenire, che, perт, non va "oltre" se stesso, poichи non
tollera nessun altro "fine" al di fuori di sи, ma deve ritornare
continuamente a sи. Dunque, dall'essenza della volontа di potenza si coglie il
carattere fondamentale dell'ente come eterno ritorno dell'uguale. E, d'altra
parte, partendo dall'essenza dell'eterno ritorno si determina la necessarietа
della volontа di potenza. Come il termine "volontа di potenza"
definisce il che cosa l'ente и, la sua essenza, cosм la denominazione
"eterno ritorno", dice il come l'ente deve essere.
L'eterno ritorno
dell'uguale fornisce anche la piщ acuta interpretazione del "nichilismo
classico", poichи ha incondizionatamente annientato ogni fine al di fuori
e al di sopra dell'ente. Ma se si elimina il "soprasensibile", rimane
soltanto la "terra"; e il nuovo ordine, quindi, consisterа in un
invito illimitato all'uomo ad elevare il proprio dominio sull'orbe terrestre.
Ma, dal momento che il nichilismo e la nuova concezione dell'ente, hanno reso
necessaria una nuova posizione dell'essenza dell'uomo, non si tratterа
dell'uomo che c'и stato finora, bensм del superuomo, che и la forma suprema
della volontа di potenza e della "trasvalutazione di tutti i valori".
I cinque titoli
capitali indicati: "nichilismo", "trasvalutazione",
"volontа di potenza", "eterno ritorno",
"superuomo", mostrano la metafisica di N. sempre sotto un unico
riguardo, ma anche nella sua connessione con il tutto: solo nella loro
coappartenenza originaria la rivelano in modo essenziale.
Partendo da una
sufficiente comprensione del nichilismo possiamo, quindi, accedere al sapere
della metafisica di N. nella sua interezza. Tale sapere, peraltro, non si
identifica in una "astratta" dottrina, ma significa esperire
consapevolmente la nostra posizione nella storia della metafisica dell'
Occidente, pensare questa storia come il fondamento della nostra storia e delle
decisioni venture.
N. non ha esposto
la sua conoscenza del nichilismo nella compattezza che pure egli possedeva; il
nocciolo intimo della sua dottrina non и stato reso pubblico, ma и ancora
nascosto nel lascito, e solo una parte, scelta in maniera a tratti arbitraria e
casuale, и raccolta nell'opera La volontа di potenza. I brani che la compongono
non sono disposti secondo l'ordine cronologico, ma secondo un piano proprio dei
curatori. Si puт dunque affermare che ciт che и stato da loro pubblicato и
stato sм stilato da N., eppure egli non lo ha mai pensato cosм. Il primo libro,
"Il nichilismo europeo", contiene i brani numerati dall' 1 al 134.
Il nichilismo
come "svalutazione dei valori supremi"
Per evitare le
difficoltа interpretative, legate alle scelte dei curatori, analizzeremo
singoli brani, seguendo i seguenti criteri:
1) Il brano dovrа
appartenere al periodo della massima luciditа del pensiero di N., ossia agli
anni 1887 e 1888;
2) Dovrа
contenere il nocciolo essenziale del nichilismo ed esporlo in termini
sufficientemente ampi;
3) Dovrа essere
adatto a portare sul terreno adeguato il confronto con il pensiero nietzscheano
del nichilismo.
Introduciamo il
discorso con una annotazione - la n.2 - posta all'inizio del libro, che dice:
"Che cosa
significa nichilismo? - che i valori supremi si svalutano. Manca il fine; manca
la risposta al "perchи?" ".
Dal brano
cogliamo ciт che и decisivo per ogni comprensione del nichilismo: esso и il
processo della svalutazione dei valori supremi. Quale carattere abbia,
tuttavia, tale processo, e in che misura esso sia il processo fondamentale
della nostra storia, lo si puт cogliere solo se prima venga chiarito il
concetto di valore, che nella filosofia di N. svolge un ruolo direttivo.
La domanda del
valore e della sua essenza ha il proprio fondamento nella domanda dell'essere.
Valere и un modo dell'essere. L'essenza del valore и connessa a quella del
fine: stimare qualcosa un valore, significa contemporaneamente indirizzarsi su
di esso. Il valore si rivela, inoltre, anche fondamento di ciт che in esso
viene accolto. Si puт cosм delineare una connessione interna tra valore, fine e
fondamento, non senza che si possa evitare una domanda insidiosa: qualcosa и un
fine (o un fondamento) perchи и un valore, oppure и un valore perchи и posto
come fine (o come fondamento)?
Sennonchи, resta
non chiarita la questione del perchи l'idea di valore domini il pensiero di N.
e, successivamente, quello contemporaneo.
I cinque titoli
capitali nel pensiero di Nietzsche
N. chiama
"nichilismo" il movimento da lui riconosciuto per la prima volta
nella storia occidentale, che domina giа i secoli precedenti e darа l'impronta
al prossimo, e di cui egli compendia l'interpretazione nella sentenza:
"Dio и morto". Dio и il Dio cristiano, che и al tempo stesso la
rappresentazione-guida del "soprasensibile", degli
"ideali", dei "valori", e dei "fini" instaurati
sopra l'ente. Venendo meno il dominio del "soprasensibile" sull'ente,
l'ente stesso perde il suo "senso". Il nichilismo и, dunque,
quell'evento (Ereignis) nel quale la veritа sull'ente nel suo insieme muta e si
spinge verso una fine da essa determinata.
Il nichilismo non
и solo, tuttavia, decadenza del dominio del soprasensibile, ma esso si compie
anche in vista di una nuova posizione di valori, e in questo senso и designato
da N. come il "nichilismo classico". In questa accezione, dunque, il
termine "nichilismo" perde la sua connotazione meramente negativa, e
significa liberazione dai valori finora validi, per una trasvalutazione di
essi.
Per quanto
riguarda la "trasvalutazione", essa non и solo una
"sostituzione" dei valori, ma significa propriamente che "il
posto" dei valori finora validi (il "soprasensibile") scompare:
la posizione stessa dei valori e la determinazione della loro essenza mutano. Per
fondare una nuova posizione, tuttavia, occorre un "nuovo principio",
che investa l'interpretazione dell'ente nel suo insieme, la quale, venendo meno
il "soprasensibile", puт avvenire soltanto partendo dall'ente stesso.
Tale interpretazione, per N., consiste nella "volontа di potenza",
termine che definisce sia il carattere fondamentale dell'ente, il che cosa и,
sia l'essenza della potenza, che sta nel suo superpotenziamento: la potenza и
tale solo in quanto e fintanto che supera e oltrepassa se stessa.
Ora, tutto l'ente,
in quanto volontа di potenza, и un incessante superpotenziarsi e, quindi, un
costante divenire, che, perт, non va "oltre" se stesso, poichи non
tollera nessun altro "fine" al di fuori di sи, ma deve ritornare
continuamente a sи. Dunque, dall'essenza della volontа di potenza si coglie il
carattere fondamentale dell'ente come eterno ritorno dell'uguale. E, d'altra
parte, partendo dall'essenza dell'eterno ritorno si determina la necessarietа
della volontа di potenza. Come il termine "volontа di potenza"
definisce il che cosa l'ente и, la sua essenza, cosм la denominazione
"eterno ritorno", dice il come l'ente deve essere.
L'eterno ritorno
dell'uguale fornisce anche la piщ acuta interpretazione del "nichilismo
classico", poichи ha incondizionatamente annientato ogni fine al di fuori
e al di sopra dell'ente. Ma se si elimina il "soprasensibile", rimane
soltanto la "terra"; e il nuovo ordine, quindi, consisterа in un
invito illimitato all'uomo ad elevare il proprio dominio sull'orbe terrestre.
Ma, dal momento che il nichilismo e la nuova concezione dell'ente, hanno reso
necessaria una nuova posizione dell'essenza dell'uomo, non si tratterа
dell'uomo che c'и stato finora, bensм del superuomo, che и la forma suprema
della volontа di potenza e della "trasvalutazione di tutti i valori".
I cinque titoli
capitali indicati: "nichilismo", "trasvalutazione",
"volontа di potenza", "eterno ritorno",
"superuomo", mostrano la metafisica di N. sempre sotto un unico
riguardo, ma anche nella sua connessione con il tutto: solo nella loro
coappartenenza originaria la rivelano in modo essenziale.
Partendo da una
sufficiente comprensione del nichilismo possiamo, quindi, accedere al sapere
della metafisica di N. nella sua interezza. Tale sapere, peraltro, non si
identifica in una "astratta" dottrina, ma significa esperire
consapevolmente la nostra posizione nella storia della metafisica dell'
Occidente, pensare questa storia come il fondamento della nostra storia e delle
decisioni venture.
N. non ha esposto
la sua conoscenza del nichilismo nella compattezza che pure egli possedeva; il
nocciolo intimo della sua dottrina non и stato reso pubblico, ma и ancora
nascosto nel lascito, e solo una parte, scelta in maniera a tratti arbitraria e
casuale, и raccolta nell'opera La volontа di potenza. I brani che la compongono
non sono disposti secondo l'ordine cronologico, ma secondo un piano proprio dei
curatori. Si puт dunque affermare che ciт che и stato da loro pubblicato и
stato sм stilato da N., eppure egli non lo ha mai pensato cosм. Il primo libro,
"Il nichilismo europeo", contiene i brani numerati dall' 1 al 134.
Il nichilismo
come "svalutazione dei valori supremi"
Per evitare le
difficoltа interpretative, legate alle scelte dei curatori, analizzeremo
singoli brani, seguendo i seguenti criteri:
1) Il brano dovrа
appartenere al periodo della massima luciditа del pensiero di N., ossia agli
anni 1887 e 1888;
2) Dovrа
contenere il nocciolo essenziale del nichilismo ed esporlo in termini
sufficientemente ampi;
3) Dovrа essere
adatto a portare sul terreno adeguato il confronto con il pensiero nietzscheano
del nichilismo.
Introduciamo il
discorso con una annotazione - la n.2 - posta all'inizio del libro, che dice:
"Che cosa
significa nichilismo? - che i valori supremi si svalutano. Manca il fine; manca
la risposta al "perchи?" ".
Dal brano
cogliamo ciт che и decisivo per ogni comprensione del nichilismo: esso и il
processo della svalutazione dei valori supremi. Quale carattere abbia,
tuttavia, tale processo, e in che misura esso sia il processo fondamentale
della nostra storia, lo si puт cogliere solo se prima venga chiarito il
concetto di valore, che nella filosofia di N. svolge un ruolo direttivo.
La domanda del
valore e della sua essenza ha il proprio fondamento nella domanda dell'essere.
Valere и un modo dell'essere. L'essenza del valore и connessa a quella del
fine: stimare qualcosa un valore, significa contemporaneamente indirizzarsi su
di esso. Il valore si rivela, inoltre, anche fondamento di ciт che in esso
viene accolto. Si puт cosм delineare una connessione interna tra valore, fine e
fondamento, non senza che si possa evitare una domanda insidiosa: qualcosa и un
fine (o un fondamento) perchи и un valore, oppure и un valore perchи и posto
come fine (o come fondamento)?
Sennonchи, resta
non chiarita la questione del perchи l'idea di valore domini il pensiero di N.
e, successivamente, quello contemporaneo.