La giustizia
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Per N. la veritа и la condizione della conservazione della volontа di potenza. Ma la conservazione rimane essenzialmente al servizio del potenziamento, che va oltre il conservato e, aprendo nuove possibilitа della potenza, la sprona a essere superpotenziamento di se stessa. L'essenza cosм concepita del potenziamento и l'arte; solo essa determina il carattere metafisico dell'ente che, in quanto tale, и volontа di potenza. Per questo il carattere del valore и piщ appropriato all'arte che alla veritа: come N. afferma, "l'arte vale piщ della veritа" (La volontа di potenza, n. 853).
Tuttavia, sia l'arte che la veritа, quali valori essenziali, hanno un riferimento reciproco: l'essenza dell'arte rimanda a quella della veritа, e viceversa. Tale connessione si manifesta nella parvenza (Schein), intesa nel senso sia del risplendere sia del mero apparire. Infatti, l'arte, come volontа di parvenza, si ricollega alla veritа, in quanto essa и "errore necessario" all'assicurazione della sussistenza, ossia mera parvenza.
In questi concetti vi и l'eco mai spenta, ma inascoltata, dell'essenza metafisica della veritа. Infatti, interpretare la veritа come "errore", presuppone la concezione tradizionale di veritа come adeguazione all'ente. Parimenti, l'arte come parvenza trasfigurante reclama, senza saperlo, come determinazione direttrice, lo svelamento. Questo aspetto della veritа come apertura e svelamento, presente all'inizio della metafisica, и destinato a sprofondare nella dimenticanza rispetto alla determinazione della veritа come adeguazione, senza perт mai scomparire del tutto. Nel pensiero moderno tale essenza dimenticata della veritа non puт essere reintrodotta, ma mutata e deformata, continua a dominare, e porta la metafisica della soggettivitа incondizionata a porsi nell'estrema opposizione essenziale alla determinazione iniziale della veritа.
Nell'epoca moderna l'uomo, come soggetto, diviene il fondamento e la misura della veritа sull'ente in quanto tale. Questo fatto и la conseguenza di un mutamento dell'essenza della veritа: essa и diventata la certezza con cui l'uomo pone al sicuro tutto l'ente per instaurarvisi sovrano. Da ciт scaturisce una nuova libertа dell'uomo, nel senso di una autolegislazione dell'umanitа. (Inizialmente, tale libertа и, in negativo, liberazione dalla certezza della salvezza cristiano-sovrasensibile).
Con la metafisica della volontа di potenza, la soggettivitа si dispiega illimitata ed eleva la sua piena essenza a legge di una nuova legalitа, il cui fondamento и una nuova giustizia. In una annotazione del 1884, intitolata "Le vie della libertа", Nietzsche scrive:
"Giustizia come modo di pensare costruttivo, esclusivo, distruttivo, che muove dai giudizi di valore: sommo rappresentante della vita stessa". [VII, II, 125-26].
La giustizia, per N., и il pensiero nel senso della volontа di potenza, ossia l'atto stesso del giudicare che pone e fissa i valori. Tale "modo di pensare" и "costruttivo" (bauend), poichи costruisce ed erige ciт che ancora non и presente; и "esclusivo" (ausscheidend), ossia respinge ciт che mette in pericolo la costruzione, assicurando il fondamento; и "distruttivo" (vernichtend), poichи in ogni costruire и implicato il distruggere. La giustizia и dunque questo elevarsi in alto del pensiero, che diviene signore di se stesso. Essa и il "sommo rappresentante" della volontа di potenza, nel senso del "rap-presentare" (Vor-stellen), che si porta dinanzi a se stesso, nell'aperto da lui stesso formato e misurato. Ma il fare apparire ciт che и velato, ossia la svelatezza, и l'essenza della veritа. In tal modo, la giustizia и l'autentico fondamento della veritа, nell' epoca della metafisica dell'incondizionata e compiuta soggettivitа.
In un'altra annotazione, quasi contemporanea alla prima, N. afferma:
"Giustizia, in quanto funzione di una potenza che guarda lontano intorno a sи, che vede al di lа delle prospettive piccine del bene e del male, che ha dunque un piщ ampio orizzonte del vantaggio - l'intenzione di conservare qualcosa che и piщ di questa e quella persona". [VII, II, 171].
La potenza che guarda lontano intorno a sи, sorpassa tutte le prospettive finora esistenti. Essa ha "un piщ ampio orizzonte del vantaggio" (Vorteil). Il significato genuino del termine Vor-teil, indica ciт che in una partizione (Teilung) и giа dall'inizio impartito (zugeiteilt), prima della sua attuazione. E dunque, la giustizia и l'impartizione, precedente ogni pensiero e ogni azione, di ciт a cui essa indirizza l'intenzione. (Intenzione "che и piщ di quella o questa persona", ossia che va oltre, a quell'umanitа che deve essere scolpita e allevata, fino a diventare quel tipo che possiede la proprietа di instaurare l'incondizionato dominio sulla terra).
Le cinque parole fondamentali: "volontа di potenza", "nichilismo", "eterno ritorno dell'uguale", "superuomo" e "giustizia" corrispondono dunque all'essenza della metafisica di N., la cui unitа rimane tuttavia nascosta al suo interno, senza che nessuna di esse abbia la preminenza sulle altre.
Definire metafisica della volontа di potenza la filosofia di N., dа comunque una indicazione su tale unitа nascosta. Posto infatti che la volontа di potenza sia concepita come soggettivitа incondizionata, la definizione indica che la veritа dell'ente in quanto tale viene decisa partendo dal carattere fondamentale dell'ente mediante la volontа di potenza come forma suprema. La metafisica di N. и, secondo la sua essenza storica, il tratto fondamentale dell'epoca che, in base al suo compimento, dа inizio all'etа moderna.
Per N. la veritа и la condizione della conservazione della volontа di potenza. Ma la conservazione rimane essenzialmente al servizio del potenziamento, che va oltre il conservato e, aprendo nuove possibilitа della potenza, la sprona a essere superpotenziamento di se stessa. L'essenza cosм concepita del potenziamento и l'arte; solo essa determina il carattere metafisico dell'ente che, in quanto tale, и volontа di potenza. Per questo il carattere del valore и piщ appropriato all'arte che alla veritа: come N. afferma, "l'arte vale piщ della veritа" (La volontа di potenza, n. 853).
Tuttavia, sia l'arte che la veritа, quali valori essenziali, hanno un riferimento reciproco: l'essenza dell'arte rimanda a quella della veritа, e viceversa. Tale connessione si manifesta nella parvenza (Schein), intesa nel senso sia del risplendere sia del mero apparire. Infatti, l'arte, come volontа di parvenza, si ricollega alla veritа, in quanto essa и "errore necessario" all'assicurazione della sussistenza, ossia mera parvenza.
In questi concetti vi и l'eco mai spenta, ma inascoltata, dell'essenza metafisica della veritа. Infatti, interpretare la veritа come "errore", presuppone la concezione tradizionale di veritа come adeguazione all'ente. Parimenti, l'arte come parvenza trasfigurante reclama, senza saperlo, come determinazione direttrice, lo svelamento. Questo aspetto della veritа come apertura e svelamento, presente all'inizio della metafisica, и destinato a sprofondare nella dimenticanza rispetto alla determinazione della veritа come adeguazione, senza perт mai scomparire del tutto. Nel pensiero moderno tale essenza dimenticata della veritа non puт essere reintrodotta, ma mutata e deformata, continua a dominare, e porta la metafisica della soggettivitа incondizionata a porsi nell'estrema opposizione essenziale alla determinazione iniziale della veritа.
Nell'epoca moderna l'uomo, come soggetto, diviene il fondamento e la misura della veritа sull'ente in quanto tale. Questo fatto и la conseguenza di un mutamento dell'essenza della veritа: essa и diventata la certezza con cui l'uomo pone al sicuro tutto l'ente per instaurarvisi sovrano. Da ciт scaturisce una nuova libertа dell'uomo, nel senso di una autolegislazione dell'umanitа. (Inizialmente, tale libertа и, in negativo, liberazione dalla certezza della salvezza cristiano-sovrasensibile).
Con la metafisica della volontа di potenza, la soggettivitа si dispiega illimitata ed eleva la sua piena essenza a legge di una nuova legalitа, il cui fondamento и una nuova giustizia. In una annotazione del 1884, intitolata "Le vie della libertа", Nietzsche scrive:
"Giustizia come modo di pensare costruttivo, esclusivo, distruttivo, che muove dai giudizi di valore: sommo rappresentante della vita stessa". [VII, II, 125-26].
La giustizia, per N., и il pensiero nel senso della volontа di potenza, ossia l'atto stesso del giudicare che pone e fissa i valori. Tale "modo di pensare" и "costruttivo" (bauend), poichи costruisce ed erige ciт che ancora non и presente; и "esclusivo" (ausscheidend), ossia respinge ciт che mette in pericolo la costruzione, assicurando il fondamento; и "distruttivo" (vernichtend), poichи in ogni costruire и implicato il distruggere. La giustizia и dunque questo elevarsi in alto del pensiero, che diviene signore di se stesso. Essa и il "sommo rappresentante" della volontа di potenza, nel senso del "rap-presentare" (Vor-stellen), che si porta dinanzi a se stesso, nell'aperto da lui stesso formato e misurato. Ma il fare apparire ciт che и velato, ossia la svelatezza, и l'essenza della veritа. In tal modo, la giustizia и l'autentico fondamento della veritа, nell' epoca della metafisica dell'incondizionata e compiuta soggettivitа.
In un'altra annotazione, quasi contemporanea alla prima, N. afferma:
"Giustizia, in quanto funzione di una potenza che guarda lontano intorno a sи, che vede al di lа delle prospettive piccine del bene e del male, che ha dunque un piщ ampio orizzonte del vantaggio - l'intenzione di conservare qualcosa che и piщ di questa e quella persona". [VII, II, 171].
La potenza che guarda lontano intorno a sи, sorpassa tutte le prospettive finora esistenti. Essa ha "un piщ ampio orizzonte del vantaggio" (Vorteil). Il significato genuino del termine Vor-teil, indica ciт che in una partizione (Teilung) и giа dall'inizio impartito (zugeiteilt), prima della sua attuazione. E dunque, la giustizia и l'impartizione, precedente ogni pensiero e ogni azione, di ciт a cui essa indirizza l'intenzione. (Intenzione "che и piщ di quella o questa persona", ossia che va oltre, a quell'umanitа che deve essere scolpita e allevata, fino a diventare quel tipo che possiede la proprietа di instaurare l'incondizionato dominio sulla terra).
Le cinque parole fondamentali: "volontа di potenza", "nichilismo", "eterno ritorno dell'uguale", "superuomo" e "giustizia" corrispondono dunque all'essenza della metafisica di N., la cui unitа rimane tuttavia nascosta al suo interno, senza che nessuna di esse abbia la preminenza sulle altre.
Definire metafisica della volontа di potenza la filosofia di N., dа comunque una indicazione su tale unitа nascosta. Posto infatti che la volontа di potenza sia concepita come soggettivitа incondizionata, la definizione indica che la veritа dell'ente in quanto tale viene decisa partendo dal carattere fondamentale dell'ente mediante la volontа di potenza come forma suprema. La metafisica di N. и, secondo la sua essenza storica, il tratto fondamentale dell'epoca che, in base al suo compimento, dа inizio all'etа moderna.