Intesa e calcolo

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L'assicurazione della sussistenza dell'essere vivente riguarda un duplice aspetto: il rapporto dell'uomo con l'uomo, e il rapporto dell'uomo con le cose. (Tale rapporto rimane su di un piano superficiale se non se ne considera il fondamento, che и, secondo la tesi di Essere e Tempo, la comprensione dell'essere). I termini "intesa" e "calcolo" si riferiscono, rispettivamente, al rapporto con l'uomo e con la cosa.

L'intesa, in senso essenziale, si riferisce al convenire sugli stessi principi, su qualcosa di identico e di stabile, che diviene cosм anche il fondamento dello stesso divergere delle opinioni. L'intesa, lungi dall'essere una sorta di cedimento o di debolezza, richiede invece la lotta suprema e piщ difficile, perchи implica l'edificazione dei fini essenziali, e fissa la stessa identitа (Selbstheit) ed identicitа (Selbigkeit) umana. L'accordo reciproco, inoltre, non si riferisce solo agli uomoni, ma anche alle cose alle quali essi si rapportano. Di qui il "calcolo", che fissa e stabilizza le cose che l'uomo puт prendere in questo o in quell'uso.

Siamo ora in grado di leggere il secondo capoverso del brano n. 515, che recita: "Nella formazione della ragione, della logica, delle categorie и stato determinante il bisogno: il bisogno non di "conoscere" ma di sussumere, di schematizzare, al fine dell'intesa, del calcolo".

Questa frase descrive ciт in cui N. vede l'essenza della ragione e del conoscere: la prassi, in quanto atto del vivere, come assegnazione di schemi che attengono al comportamento dell'uomo con l'uomo e con le cose. Schemi che vengono escogitati e premessi al caos in modo tale che esso appare sempre e unicamente nel loro orizzonte.

 

L'assicurazione della sussistenza dell'essere vivente riguarda un duplice aspetto: il rapporto dell'uomo con l'uomo, e il rapporto dell'uomo con le cose. (Tale rapporto rimane su di un piano superficiale se non se ne considera il fondamento, che и, secondo la tesi di Essere e Tempo, la comprensione dell'essere). I termini "intesa" e "calcolo" si riferiscono, rispettivamente, al rapporto con l'uomo e con la cosa.

L'intesa, in senso essenziale, si riferisce al convenire sugli stessi principi, su qualcosa di identico e di stabile, che diviene cosм anche il fondamento dello stesso divergere delle opinioni. L'intesa, lungi dall'essere una sorta di cedimento o di debolezza, richiede invece la lotta suprema e piщ difficile, perchи implica l'edificazione dei fini essenziali, e fissa la stessa identitа (Selbstheit) ed identicitа (Selbigkeit) umana. L'accordo reciproco, inoltre, non si riferisce solo agli uomoni, ma anche alle cose alle quali essi si rapportano. Di qui il "calcolo", che fissa e stabilizza le cose che l'uomo puт prendere in questo o in quell'uso.

Siamo ora in grado di leggere il secondo capoverso del brano n. 515, che recita: "Nella formazione della ragione, della logica, delle categorie и stato determinante il bisogno: il bisogno non di "conoscere" ma di sussumere, di schematizzare, al fine dell'intesa, del calcolo".

Questa frase descrive ciт in cui N. vede l'essenza della ragione e del conoscere: la prassi, in quanto atto del vivere, come assegnazione di schemi che attengono al comportamento dell'uomo con l'uomo e con le cose. Schemi che vengono escogitati e premessi al caos in modo tale che esso appare sempre e unicamente nel loro orizzonte.