La metafisica occidentale come "logica"

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La conoscenza и un rapportarsi del pensiero all'ente. Il detto di Parmenide: "Lo stesso и perт percezione e anche essere", esprime appunto questa coappartenenza di essere e di percezione: senza percezione l'ente non и presente, ma anche la percezione non puт verificarsi lа dove non c'и ente.

La metafisica occidentale determina l'ente come ciт che puт essere colto nel pensiero, attraverso le "categorie", che sono i modi (qualitа, quantitа, relazione) della genesi dell'ente. Questo pensare e dire le "genesi dell'ente", percorrendo le loro relazioni, da Platone in poi si chiama "dialettica".

Non solo il pensiero metafisico, ma anche quello quotidiano, riposa sulla "fiducia" nella ragione e sul suo primato, ossia sul fatto che nel pensiero della ragione e nelle sue categorie si mostri l'ente in quanto tale. In altri termini, che nella ragione vengano colti e assicurati il vero e la veritа. In questo senso la metafisica и anche "logica".

La posizione di N. nei confronti di questa essenza della metafisica puт essere chiarita dall'affermazione contenuta nel giа citato brano n. 507 della Volontа di potenza:

"La fiducia nella ragione e nelle sue categorie, nella dialettica, quindi il valore che si dа alla logica, dimostrano soltanto la loro utilitа, provata dall'esperienza, per la vita: non la loro "veritа" ".

Questo passo contiene sia l'indicazione della fiducia nella ragione come carattere fondamentale della storia occidentale, sia una interpretazione del carattere di veritа della ragione e della logica. N. afferma che tale fiducia non dimostra la "veritа" della conoscenza nel senso che essa riproduca adeguatamente, come una copia, il reale, ma testimonia soltanto che il tenere-per-vero fa parte dell'essenza della vita.

 

La conoscenza и un rapportarsi del pensiero all'ente. Il detto di Parmenide: "Lo stesso и perт percezione e anche essere", esprime appunto questa coappartenenza di essere e di percezione: senza percezione l'ente non и presente, ma anche la percezione non puт verificarsi lа dove non c'и ente.

La metafisica occidentale determina l'ente come ciт che puт essere colto nel pensiero, attraverso le "categorie", che sono i modi (qualitа, quantitа, relazione) della genesi dell'ente. Questo pensare e dire le "genesi dell'ente", percorrendo le loro relazioni, da Platone in poi si chiama "dialettica".

Non solo il pensiero metafisico, ma anche quello quotidiano, riposa sulla "fiducia" nella ragione e sul suo primato, ossia sul fatto che nel pensiero della ragione e nelle sue categorie si mostri l'ente in quanto tale. In altri termini, che nella ragione vengano colti e assicurati il vero e la veritа. In questo senso la metafisica и anche "logica".

La posizione di N. nei confronti di questa essenza della metafisica puт essere chiarita dall'affermazione contenuta nel giа citato brano n. 507 della Volontа di potenza:

"La fiducia nella ragione e nelle sue categorie, nella dialettica, quindi il valore che si dа alla logica, dimostrano soltanto la loro utilitа, provata dall'esperienza, per la vita: non la loro "veritа" ".

Questo passo contiene sia l'indicazione della fiducia nella ragione come carattere fondamentale della storia occidentale, sia una interpretazione del carattere di veritа della ragione e della logica. N. afferma che tale fiducia non dimostra la "veritа" della conoscenza nel senso che essa riproduca adeguatamente, come una copia, il reale, ma testimonia soltanto che il tenere-per-vero fa parte dell'essenza della vita.