La soggettivitа nell'interpretazione nietzscheana della storia
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Con la filosofia di N., che porta in primo piano il pensiero del valore, si afferma parimenti la convinzione che anche tutta la metafisica precedente sia dominata da questo pensiero, e quindi sia storia delle posizioni di valori. Ma quando N. parla delle categorie di ragione come fossero i valori supremi, interpreta le determinazioni dell'ente nell'orizzonte della volontа di potenza, ossia della sua metafisica, e, quindi, va facilmente incontro all'obiezione di soggettivitа e unilateralitа. Tuttavia, va detto che ogni considerazione della storia и sempre determinata dal presente, e quindi non и mai "assoluta" ed "oggettiva". Inoltre, tale obiezione ha bisogno di essere fondata su di un piano non meramente storiografico. Occorre mostrare che il pensiero del valore doveva rimanere estraneo alla metafisica precedente, poichи quest'ultima non poteva ancora concepire l'ente come volontа di potenza. In tal modo, dobbiamo imbatterci nella domanda sulla piщ profonda origine del pensiero del valore, a cui N. non dа ancora, nи puт dare, una risposta.
N. afferma solo che i valori sono condizioni della volontа di potenza, ma non si chiede dove scaturisce il progetto dell'ente nel suo insieme che fa vedere quest'ultimo come volontа di potenza. Solo con questa domanda pensiamo alla radice dell'origine della posizione di valori entro la metafisica.
Cerchiamo di dimostrare che prima di N. il pensiero del valore era, e non poteva non essere, estraneo alla metafisica, ma che tuttavia fu preparato attraverso la metafisica nelle epoche prima di N.. Dobbiamo prima, perт, raffigurarci l'interpretazione nietzscheana della storia della metafisica, e domandare quale forma di volontа di potenza era all'opera per la prima postulazione dei valori finora supremi.
Con la filosofia di N., che porta in primo piano il pensiero del valore, si afferma parimenti la convinzione che anche tutta la metafisica precedente sia dominata da questo pensiero, e quindi sia storia delle posizioni di valori. Ma quando N. parla delle categorie di ragione come fossero i valori supremi, interpreta le determinazioni dell'ente nell'orizzonte della volontа di potenza, ossia della sua metafisica, e, quindi, va facilmente incontro all'obiezione di soggettivitа e unilateralitа. Tuttavia, va detto che ogni considerazione della storia и sempre determinata dal presente, e quindi non и mai "assoluta" ed "oggettiva". Inoltre, tale obiezione ha bisogno di essere fondata su di un piano non meramente storiografico. Occorre mostrare che il pensiero del valore doveva rimanere estraneo alla metafisica precedente, poichи quest'ultima non poteva ancora concepire l'ente come volontа di potenza. In tal modo, dobbiamo imbatterci nella domanda sulla piщ profonda origine del pensiero del valore, a cui N. non dа ancora, nи puт dare, una risposta.
N. afferma solo che i valori sono condizioni della volontа di potenza, ma non si chiede dove scaturisce il progetto dell'ente nel suo insieme che fa vedere quest'ultimo come volontа di potenza. Solo con questa domanda pensiamo alla radice dell'origine della posizione di valori entro la metafisica.
Cerchiamo di dimostrare che prima di N. il pensiero del valore era, e non poteva non essere, estraneo alla metafisica, ma che tuttavia fu preparato attraverso la metafisica nelle epoche prima di N.. Dobbiamo prima, perт, raffigurarci l'interpretazione nietzscheana della storia della metafisica, e domandare quale forma di volontа di potenza era all'opera per la prima postulazione dei valori finora supremi.