Il progetto dell'essere in quanto volontа di potenza

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La volontа di potenza non entra nella metafisica di colpo, sebbene non ve ne sia traccia nell' "idea" platonica, o nella perceptio cartesiana, o nella soggettivitа trascendentale kantiana. La provenienza storica va individuata nella metafisica della soggettivitа. E' in Leibniz che si apre una connessione tra l'enticitа come soggettivitа e l'enticitа come volontа di potenza, in quanto la soggettivitа diviene il fondamento dell'ente come oggettivitа (Objektivitaet, Gegegenstaendlichkeit), ma al tempo stesso anche dell'ente nella sua realtа effettiva (Wirklichkeit). Soltanto se pensiamo l'enticitа come Wirklichkeit, si apre una connessione con Wirken (effettuare, operare) ed Erwinken (ottenere come effetto). Leibniz interpreta il subiectum, visto come vis primitiva activa, quale unitа di perceptio e appetitus e mette in relazione tale vis primitiva activa con il concetto aristotelico di enиrgheia.

Con Leibniz l'ente diviene "soggettivo", nel senso di "rappresentante-appetente", e quindi efficace (wirk-sam). La sua filosofia ha influenzato l'idealismo tedesco, nonchи Schopenhauer, nella cui metafisica il giovane N. ha trovato i suoi primi sostegni. Ma che l'essere dell'ente diventi volontа di potenza non и la conseguenza del pensiero di N., ma proviene dalla veritа dell'essere, dal rilucere della sua essenza che esige di attuarsi.

Dobbiamo tener presente anche come l'essere, in quanto volontа di potenza, scaturisca dalla determinatezza dell' "idea" e porti quindi in sи la distinzione di essere e ente, la quale, non domandata, forma l'orditura fondamentale della metafisica.

 

La volontа di potenza non entra nella metafisica di colpo, sebbene non ve ne sia traccia nell' "idea" platonica, o nella perceptio cartesiana, o nella soggettivitа trascendentale kantiana. La provenienza storica va individuata nella metafisica della soggettivitа. E' in Leibniz che si apre una connessione tra l'enticitа come soggettivitа e l'enticitа come volontа di potenza, in quanto la soggettivitа diviene il fondamento dell'ente come oggettivitа (Objektivitaet, Gegegenstaendlichkeit), ma al tempo stesso anche dell'ente nella sua realtа effettiva (Wirklichkeit). Soltanto se pensiamo l'enticitа come Wirklichkeit, si apre una connessione con Wirken (effettuare, operare) ed Erwinken (ottenere come effetto). Leibniz interpreta il subiectum, visto come vis primitiva activa, quale unitа di perceptio e appetitus e mette in relazione tale vis primitiva activa con il concetto aristotelico di enиrgheia.

Con Leibniz l'ente diviene "soggettivo", nel senso di "rappresentante-appetente", e quindi efficace (wirk-sam). La sua filosofia ha influenzato l'idealismo tedesco, nonchи Schopenhauer, nella cui metafisica il giovane N. ha trovato i suoi primi sostegni. Ma che l'essere dell'ente diventi volontа di potenza non и la conseguenza del pensiero di N., ma proviene dalla veritа dell'essere, dal rilucere della sua essenza che esige di attuarsi.

Dobbiamo tener presente anche come l'essere, in quanto volontа di potenza, scaturisca dalla determinatezza dell' "idea" e porti quindi in sи la distinzione di essere e ente, la quale, non domandata, forma l'orditura fondamentale della metafisica.