Il mutamento della enиrgheia nella "actualitas"

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Sembra che la tradizione metafisica, allontanandosi dal suo inizio, conservi e sviluppi il suo patrimonio fondamentale, e che i concetti principali, al di lа delle diverse variazioni linguistiche, rimangano gli stessi. Ma in realtа, la loro essenza non и piщ la stessa, la actualitas non conserva piщ l'essenza della enиrgheia, il carattere del "che и" e del "che cosa e" и diventato un altro.

Nell'inizio, l'ente, in quanto иrgon, и ciт che и presente nel suo essere prodotto; adesso l'иrgon diviene l' opus dell' operari, il factum del facere: non и piщ ciт che и lasciato libero nell'aperto dell'essere presente, ma ciт che и operato nell'operare, che и fatto nel fare. L' essenza dell'opera и la "realtа effettiva" (Wirklichkeit) di un reale che и dominato nell'effettuare (Wirken).

L'essenziale impronta greca iniziale dell'essere viene definitivamente misconosciuta in base all'interpretazione romana, che si estende dalla romanitа all'intera storia occidentale. Dal mutamento della enиrgheia nella actualitas, il reale и l'ente vero e proprio e, quindi, anche l'ente determinante per tutto il possibile e il necessario. Nondimeno, si mantiene la distinzione iniziale: la actualitas и distinta, in quanto existentia, dalla potentia (possibilitas) in quanto essentia. Il "che cosa и" и determinato come idиa, che ha il carattere della aitмa (causa-originaria, Ur-sache). Nell'inizio della metafisica, la preminenza della aitмa si consolida al posto della determinazione dell'essere come archи. L'essere mostra il tratto essenziale del rendere possibile la presenza; in tal modo и preparato il cambiamento nell'essere come actualitas.

Quando l'essere si и mostrato nella actualitas, l'ente и il reale effettivo, ed и determinato dall'effettuare nel senso del produrre causante. Il carattere di causa dell'essere come realtа si mostra in tutta la sua purezza in quell'ente che realizza in senso sommo l'essenza dell'essere, in quanto non puт mai non essere: in termini teologici questo essere si chiama "Dio". L'ente sommo и realizzazione effettiva pura, sempre compiuta, actus purus. Non conosce la possibilitа, poichи in ogni non-ancora и insito un difetto di essere. Esso и sommum bonum in quanto и la causalitа propria del reale secondo il suo produrre come effetto la stabilitа di tutto ciт che ha sussistenza.

Ma anche nella actualitas si mantiene l'iniziale essenza dell'enticitа: la presenza. Il summum ens и contraddistinto dalla onnipresenza.

In base a questo carattere di causalitа della realtа si spiega anche l'interpretazione della existentia. Il "che cosa и" passa per una realizzazione causante: l' ex-sistentia и l'actualitas nel senso della res extra causas et nihilum sistentia, ossia una efficienza (Wirkendheit) che traspone qualcosa nel "fuori" dalla causazione e dalla realizzazione nell'essere effettuato, e supera cosм il niente. Il reale effettivo и dunque l'esistente, vale a dire tutto ciт che и costituito extra causas.

 

Sembra che la tradizione metafisica, allontanandosi dal suo inizio, conservi e sviluppi il suo patrimonio fondamentale, e che i concetti principali, al di lа delle diverse variazioni linguistiche, rimangano gli stessi. Ma in realtа, la loro essenza non и piщ la stessa, la actualitas non conserva piщ l'essenza della enиrgheia, il carattere del "che и" e del "che cosa e" и diventato un altro.

Nell'inizio, l'ente, in quanto иrgon, и ciт che и presente nel suo essere prodotto; adesso l'иrgon diviene l' opus dell' operari, il factum del facere: non и piщ ciт che и lasciato libero nell'aperto dell'essere presente, ma ciт che и operato nell'operare, che и fatto nel fare. L' essenza dell'opera и la "realtа effettiva" (Wirklichkeit) di un reale che и dominato nell'effettuare (Wirken).

L'essenziale impronta greca iniziale dell'essere viene definitivamente misconosciuta in base all'interpretazione romana, che si estende dalla romanitа all'intera storia occidentale. Dal mutamento della enиrgheia nella actualitas, il reale и l'ente vero e proprio e, quindi, anche l'ente determinante per tutto il possibile e il necessario. Nondimeno, si mantiene la distinzione iniziale: la actualitas и distinta, in quanto existentia, dalla potentia (possibilitas) in quanto essentia. Il "che cosa и" и determinato come idиa, che ha il carattere della aitмa (causa-originaria, Ur-sache). Nell'inizio della metafisica, la preminenza della aitмa si consolida al posto della determinazione dell'essere come archи. L'essere mostra il tratto essenziale del rendere possibile la presenza; in tal modo и preparato il cambiamento nell'essere come actualitas.

Quando l'essere si и mostrato nella actualitas, l'ente и il reale effettivo, ed и determinato dall'effettuare nel senso del produrre causante. Il carattere di causa dell'essere come realtа si mostra in tutta la sua purezza in quell'ente che realizza in senso sommo l'essenza dell'essere, in quanto non puт mai non essere: in termini teologici questo essere si chiama "Dio". L'ente sommo и realizzazione effettiva pura, sempre compiuta, actus purus. Non conosce la possibilitа, poichи in ogni non-ancora и insito un difetto di essere. Esso и sommum bonum in quanto и la causalitа propria del reale secondo il suo produrre come effetto la stabilitа di tutto ciт che ha sussistenza.

Ma anche nella actualitas si mantiene l'iniziale essenza dell'enticitа: la presenza. Il summum ens и contraddistinto dalla onnipresenza.

In base a questo carattere di causalitа della realtа si spiega anche l'interpretazione della existentia. Il "che cosa и" passa per una realizzazione causante: l' ex-sistentia и l'actualitas nel senso della res extra causas et nihilum sistentia, ossia una efficienza (Wirkendheit) che traspone qualcosa nel "fuori" dalla causazione e dalla realizzazione nell'essere effettuato, e supera cosм il niente. Il reale effettivo и dunque l'esistente, vale a dire tutto ciт che и costituito extra causas.